“L’amore per l’armonia,
la voglia di ritrovarsi in una realtà condivisa,
oltre gli schemi,
l’urgenza di comunicare,
l’abbraccio di un “entanglement” senza tempo,
lo stupore di un bambino,
Rendering Revolution è il modo migliore che ho trovato
per esprimere tutto questo.”

Stefano Mainetti
Rendering Revolution è un’esperienza audiovisiva dove musica, pittura, danza e video art si fondono all’interno di uno spazio. Attraverso un continuum musicale lo spettatore viene guidato all’osservazione di quattro opere, ognuna delle quali rappresenta una rivoluzione.
Rendering Revolution utilizzando una particolare tecnica compositiva introduce una nuova componente nella percezione della musica: lo spazio. Qui la musica cambia con la posizione dello spettatore, e lo fa seguendolo nell’osservazione delle opere esposte.
Rendering Revolution è una colonna sonora che, partendo da un centro di gravità, ci accompagna, cambiando il suo significato a seconda della posizione nello spazio, descrivendo e fondendosi con opere pittoriche che a loro volta prendono vita grazie a forme animate di teatro danza.
Rendering Revolution, quattro partiture diffuse contemporaneamente a descrivere mondi diversi con stili diversi ma legate ognuna a doppio filo con la quinta partitura a centro sala. Lo spazio in cui lo spettatore si muove è a forma di croce; al centro un quintetto di violoncelli esegue un brano che si fonde con le diverse musiche presenti nelle quattro sale alla fine dei corridoi dove troviamo le immagini dei quattro dipinti animati.
Rendering Revolution è un tentativo di sintesi, di fusione tra diverse forme d’arte, nell’ottica di un melodramma moderno inteso nel senso più esteso del suo significato; un processo non lineare in cui il risultato sia auspicabilmente superiore alla somma delle parti, dove ogni componente, musica, danza e pittura concorra a produrre un risultato di realtà aumentata che coinvolga lo spettatore sollecitandolo sul piano multisensoriale.
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